venerdì 12 settembre 2008

Vintage coding

A: ...e quindi per la tesi 'sto preparando questo progetto in Fortran...
M: In Fortran? Che tristezza?
D: Ha detto veramente Fortran?
M: Mado'! In Fortran ci programmavano i nazisti.

venerdì 9 maggio 2008

Indisponibilità

F: ...ti firmo il contratto e siamo a posto...
A: Ma perchè firmi "Roberto Ruffoni"?
F: Perchè dovrebbe firmarlo lui.
A: E non potresti farlo, allora, firmare a lui.
F: Ma è morto.

mercoledì 16 aprile 2008

Caro Fausto...

...perchè non fai una bella telefonata a tuoi colleghi, i segretari federali degli altri partiti della SA, e vi organizzate una bella gita al lago? Pensa che bello! Diliberto potrà rimandare qualche appello per venire, Pecoraro Scanio consigliarvi i posti migliori da vedere, Giordano imitare Richard Dreyfuss in Incontri Ravvicinati che ci somiglia tanto e Mussi raccontarvi qualche bella storia sulla classe operaia.
Ah, mi dirai, "E il partito?"
Beh, mentre state fuori potete lasciare le chiavi a qualcun altro. Di sicuro ci sarà qualcuno nel partito a cui affidarle... anzi, ho un idea migliore: lasciatele sul tavolino. Siamo la Sinistra, no? E che diamine! E allora chissenefrega delle gerarchie, della gavetta politica... fantasia! Creativita! Mischiamo un po' le carte. Che non ti fidi?
Si, dai! Lasciatele lì. Non sarà una bella sorpresa tornare e scoprire che è successo? Magari approfittiamo dell'occasione per dare una botta di vita a 'sto posto: una tinteggiata alle pareti, appendiamo qualche poster, quello striscione lì lo mettiamo dall'altra parte... potremmo anche liberare qualche stanza. Ora si è pochi, ma di questo posto c'è bisogno. Ora si gira un po', si vede come è la situazione là fuori, si fa qualche domanda e si cerca di far tornare gente. Possibilmente tutti insieme.
Voi andate, andate!
Divertitevi e non preoccupatevi.
Fate con calma. Tornate quando vi pare.
Anche mai.

domenica 13 aprile 2008

Valda

Papà: Ma dove che vai?
Io: Ad Amsterdam.
Papà: Ma mica ti prenderai le pastiglie?

sabato 5 aprile 2008

Economia domestica

E: A Fa', ma la frittata di ieri, con quante uova l'hai fatta?
F: Con sei.
D: Mado'! E chi sei, Bud Spencer?
F: Eh, ma erano scadute.
E: ...

sabato 8 marzo 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Gary Gygax

La prima volta che giocai a Dungeons & Dragons avevo 12 anni.
Mi venne chiesto da quelli che consideravo i tipi più "fichi" della classe se volevo giocare con loro, poichè erano a corto di un giocatore. All'epoca ero un ragazzino timido e complessato (contrariamente ad ora, che sono un adulto timido e complessato). Non avevo nessuna idea di cosa fosse un gioco di ruolo, ma solo il fatto di essere preso in considerazione da queste semi-divinità scolastiche mi entusiasmava. Dissi di si, e loro mi mollarono per tutta risposta un pacchetto di fotocopie.
Erano fotocopie del manuale del giocatore della 4° edizione di D&D; la mitica scatola rossa.
Le divorai in una serata.
E davanti mi si aprì un mondo. Un mondo di bui cuniculi, avidi draghi, valorosi guerrieri e potenti maghi. Un mondo del quale per prenderne parte mi bastava qualche amico, carta e matite, dadi poliedrici da valori inusuali - "esistono dadi oltre a quello a 6 facce!?" Meraviglia! - e molta creatività e fantasia.
Fu l'inizio di uno dei miei hobby preferiti. Un hobby che coltivo ancora.
Sono stato qualunque cosa: un guerriero, un sacerdote del dio del tempo, un ladro-stregone, e cambiando gioco e ambientazione, un cavaliere Jedi, un vampiro contemporaneo, una guardia giurata fallita, il capitano di una nave stellare, ma soprattutto, un creatore e gestore di mondi.
Ho giocato in ogni condizione e con ogni compagnia. In casa con gli amici di sempre, sotto il sole estivo riparato da una veranda, nel casino di una fiera con gente mai vista, di notte sulle mura di Lucca, all'esterno di Viterbo armato di una spada di gomma.
Ho conosciuto decine di persone in giro per il paese e a due passi da casa. Amicizie durate lo spazio di una sessione, un'estate o che durano tutt'ora.
Ho intrapreso interminabili discussioni quasi antropologiche su come trattare coi propri giocatori, capziose al limite dell'assurdo sulla creazione di qualche regola, disquisendo quanto D&D incentivasse o ostacolasse l'interpretazione dei personaggi.
E tutto questo... andrà perduto come lacrime nella pioggia... no, no. Quello è Blade Runner.
Dicevo, tutto questo, per me come per altri, tutto ciò che è legato a quella scatola rossa, a quel gioco rudimentale, imperfetto e geniale, non sarebbe mai stato senza uno dei creatori stessi di quel gioco.

Addio, Gary.
E grazie di tutto.

giovedì 28 febbraio 2008

Coen Fu

L: ...e chiudete la sequenza con questa tecnica che si chiama... tu?
A: Hmmm... non lo so.
L: Tu?
D: Della Montagna.
L: Si, ma della Montagna come?
D: Eeeeh, della Montagna...
L: Dai! Come quel film dei fratelli Coen. Quello con Jeff Bridges.
D: La Montagna Lebowski!?

(era della Grande Montagna :P )

lunedì 25 febbraio 2008

Proverbio

Un viaggio di mille miglia comincia con un'ora di fila sul raccordo.

sabato 16 febbraio 2008

Signore e signori, buonanotte

Tranquilla serata casalinga.
Inusuale, ma non mi va di spremermi. Ho la notte sulla capoccia e comunque avrò tempo i prossimi due giorni per darmi varietà.
Il mio coinquilino (quello rimasto) e la sua donna decidono di vedersi un film. Mi propongono di vederci "Signore e signori, buonanotte". Blam! Folgorazione. E' dai tempi della maturità che non vedo quel film. Già già. Visione per la quale devo ringraziare quel genio cinefilo di professore d'italiano che avevo. Però... lo guardammo tutto? O solo qualche spezzone che lui trovava particolarmente interessante? Nel dubbio, accetto volentieri la proposta della coppia. La mia regione a Sim City 4 può anche aspettare qualche giorno.
Beh, che dire?
Niente. Cioè, no. Ci sarebbe da dire parecchio, ma alla fine sarebbe sempre la stessa sbobba. E' un film del 1976, per la miseria! E tutto quello che ci si vede, che denuncia, che irride, si ritrova nella cronaca e nella vita dei giorni nostri. Con una botta di grafica computerizzata si potrebbe aggiornare vestiario e ambienti e avremo una pellicola pronta per divertire e scuotere coscienze nelle nostre sale.
E, diamine, non so se mi mette più tristezza che cose del genere non passino più in televisione o constatare che un film così è attuale perchè in tutto l'arco della mia vita, in questo paese, è cambiato veramente poco.




lunedì 11 febbraio 2008

Totocutugnismo

E così uno dei miei coinquilini se ne va.
E nel farlo corona due suoi sogni, quello relativamente recente della convivenza con la sua ragazza, e quello agognato da tempo di vivere fuori Roma
Erano anni che ne parlava, più o meno come fanno tutti. Si, perchè questo mito moderno, che sembra seguire l'antico cutugnesco grido "Voglio andare a vivere in campagna!", è cosa abbastanza diffusa. Capita sempre, in mezzo ad una serata a parlare di progetti, sogni o desideri che qualcuno parta con la solita solfa. Tipicamente cominciano così:
No, adesso perchè il lavoro/la casa/i genitori/il mio amico immaginario/la CIA mi blocca/bloccano, perchè quello che veramente vorrei...
e qui lo sguardo si alza quel tanto che basta verso l'alto e si illumina sognante
...è andare a vivere lontano dalla città. Via dallo stress e dal casino. Godersi il silenzio assoluto della notte. Che è proprio silenzio. Non si sente niente. Proprio nulla. E la mattina svegliarsi sentendo il gallo in lontananza, aprire la finestra, respirare aria pulita ascoltando gli uccellini...
E via via via, in un crescendo di luoghi comuni rurali che culminano sempre, e dico sempre, col sogno definitivo del Casale In Toscana (al massimo permutabile con La Villa Al Lago).
Io, lo ammetto, sono un cittadino inveterato. Non che non ami l'occasionale incontro/scontro con la natura o con luoghi dalla vaga urbanizzazione, ma principalmente adoro vivere a contatto con il caos e gli stimoli di una grande città (e poi Roma non è una città come tutte). Tutto questo entusiasmo per la campagna mi appare, quindi, assurdo, in un modo che si evince facilmente da uno scambio avuto l'altro giorno col partente.

Lui: Ti rendi conto? Ci hanno detto che ci volevano 5 minuti per andare a Casperia. Ed erano veramente 5 minuti! Abbiamo preso la macchina, 5 minuti, tac! Arrivati. Niente traffico. Niente stress! E c'era subito posto. Fantastico!
Io: A che serve metterci poco per andare in un posto in cui non c'è niente da fare?

Mah! Comunque sia, son contento per lui. Per quel che lo conosco qualcosina gli mancherà, ma sono sicuro si troverà bene.
Di mio lo ringrazio dell'inestimabile coinquilinaggio di 19 mesi e gli dedico questa perla cantautoriale di Stefano Disegni come augurio per la sua nuova esperienza abitativa.

Sono scappato qua, in mezzo alla campagna
la salute ci guadagna
Annuso i rosmarini, ascolto gli uccellini
ah... che pace che c'e'

Quanta tranquillita' in mezzo alla campagna
Arrostisco una castagna
giro vestito male, mangio solo naturale
Ah... e alle cinque c'e' il te'.

Oggi osservo l’airone reale,
domani faccio la foto al cinghiale,
dopodomani sento il suono del vento,
sì va bene sono tanto contento, però…

ammazza che lagna la vita qua in campagna,
ammazza che palle la vita in questa valle,
ammazza che lagna tutta 'sta contemplazione,
in mezzo alla campagna si può andare in depressione!


E sto ancora qua in mezzo alla campagna,
riarrostisco una castagna,
riannuso i rosmarini, riascolto gli uccellini,
m’illumino d’immenso e vabbè, sì ma dopo che c’è?!

E ariosservo l’airone reale,
e arifaccio la foto al cinghiale,
e ariascolto il respiro del vento,
ogni giorno un po’ meno contento perché…


ammazza che lagna la vita qua in campagna,
ammazza che palle la vita in questa valle,
ammazza che lagna non posso andare avanti,
in mezzo alla campagna mo’ bestemmio tutti i santi!


Voglio un televisore,
voglio un videoregistratore,
voglio uscire a fare acquisti, chiacchierare coi tassisti,
e la sera il cinemino, coi popcorn e un gelatino!
E basta rosmarini, affanculo gli uccellini,
me ne frego del cinghiale, troppo vento mi fa male,
voglio andare ad ogni festa, far ginnastica in palestra,
rimorchiare le commesse, imbottirmi di compresse!

sabato 9 febbraio 2008

Carpe diem

L: Dovremo parlare, un giorno di questi.
A: Quando vuoi.
L: Allora risiediti.

mercoledì 6 febbraio 2008

Processi som(m)ari

Dona: Senti, c'è uno della Telecom che ti cerca sul cellulare di Marco.
Io: Sul cellulare di Marco!?
Dona: Si, dice è per una linea telefonica sulla Tiburtina.
Io: Si, è vero. L'ho richiesta. Mi han pure mandato l'sms al mio cellulare.
Dona: Ora è qui. Ci vuoi parlare?
Io: Si, anche se... vabbè, dammi il telefono. Pronto?
Operatore: Pronto? Parlo col signor DL?
Io: Si, sono io. Senta chi le ha dato questo numero?
Operatore: Non saprei. A me hanno solo detto di contattarla.
Io: Non può informarsi?
Operatore: Ora... non so... ma non è importante.
Io: E' importante, invece. Le spiego, io ho fornito un numero di cellulare al quale chiamarmi, tant'è che mi avete anche mandato un sms, com'è che adesso mi trovate al cellulare di un mio amico?
Operatore: Non saprei. Può darsi che ha segnalato il numero del suo amico...
Io: E per quale motivo? Non ha nessuna relazione con questa linea che intendo attivare. La cosa è veramente curiosa.
Operatore: Ma lei è il signor DL?
Io: Si, si. Sono io DL.
Operatore: Allora, le dicevo...
Io: Come siete giunti a questo numero?
Operatore: Le ripeto, non lo so. Forse il suo amico ha chiamato il 187 al suo posto.
Io: Lo escludo. E' assurdo che chieda l'attivazione di una linea e mi chiamate su un numero che non ha nessuna relazione con tutto ciò e che, casualmente, è di un mio amico.
Operatore: Guardi non lo so. Qualcosa sarà avvenuto, la Telecom come farebbe ad avere dati che non le sono stati affidati.
Io: Eh, lasciamo perdere. La Telecom se ne prende di dati che non gli competono.
Operatore: Guardi, non mi risulta. Comunque, chieda al suo amico se ha chiamato il 187 per conto suo.
Io: Non gliel'ho chiesto. Perchè avrebbe dovuto farlo?
Operatore: Ma provi a chiederglierlo. Che le costa?
Io: Si, uff, va bene lo farò. Allora, che doveva dirmi?
Operatore: Per la linea che ha chiesto in via Tiburtina, l'appuntamento col tecnico è il 14 alle 11.
Io: Si, ner ero già a conoscenza.
Operatore: Bene. Grazie e buona serata.
Io: Grazie. Buona serata
click!
Io: Questa cosa è veramente inspiegabile. E preoccupante. Come diavolo hanno fatto ad arrivare al numero di Marco tramite il mio nome...
Dona: Ma, non è che quando avevate Telecom qui avete dato il numero di Marco anche se era a nome tuo la linea.
Io: Beh, si. Però... Ooooops!

domenica 3 febbraio 2008

Malattie stagionali

D: Che hai? Ti vedo sbattutella.
L: E che ho il ciclo.
D: Eh, lo so. Di questo periodo gira.

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NB: Aggiunto post pre-datato (tanto per avvertire chi sta poco attento ;) )

lunedì 28 gennaio 2008

Top album 2007 (5 --> 1)

5. Funambola - Patrizia Laquidara
Già mi era piaciuto Indirizzo Portoghese, ma sono rimasto totalmente rapito da Funambola. La Laquidara mette la propria musica al servizio degli arrangiamenti di Arto Lindsay ed il risultato è un disco di godibilissimo, divertente e poetico pop che riesce ad elevarsi dalla massa di opere nazionali simili anche grazie a questo ingrediente estero. Atmosfere sudamericane che strizzano l'occhio a New York.

4. Watch The Fireworks - Emma Pollock
Per chi come me ancora si rammarica al pensiero che i Delgados abbiano deciso di sciogliersi, questo disco solista della Pollock è stato un vero viatico. Una parte non è ovviamente il tutto, ma poter ritrovare quelle atmosfere lievi e plumbee che occasionalmente si aprono con un energia trionfale, marchio di fabbrica degli scozzesi, è stata veramente una bella cosa. E poi c'è la Lancia Fulvia nel video di Adrenaline! Basterebbe questo.

3. Proof Of Youth - The Go! Team
Tornano gli eroi del 2004 e riprendono il discorso da dove l'avevano interrotto. Sarà pure vero che il loro secondo lavoro assomiglia troppo al primo, ma chi se ne frega! Era proprio quello che volevo: un altra bella dose di campionamenti da serie anni '70 su una base hip-hop conditi da sfrigolanti chitarre. Quel sound profondamente unico da sbattere in faccia a tutti quei vecchi tromboni che passano il tempo ad affermare che non c'è niente di innovativo in giro. Certo, se pure il terzo disco di Parton e soci fosse su queste note allora sarebbe da preoccuparsi, ma per il momento si può anche fare spallucce e lasciarsi andare al ritmo di Keys to the City.

2. It's A Bit Complicated - Art Brut
Buffo come per quanto ci si informi certi gruppi ti sfuggono, prima di scoprirli nei posti più impensati. Per gli Art Brut fu galeotta una loro inspiegabile collocazione sugli scaffali di Mediaworld, tra gli Aerosmith e le Bangles. Etichettati altrove come un gruppo capace di produrre "art-punk brillantemente semplice e abilmente stupido", gli Art Brut sono eredi di quel modo ironico di fare musica tipicamente inglese. Come i Beautiful South, ma con parecchia grinta elettrica. People In Love canzone dell'anno.

1. Sticking Fingers Into Sockets EP - Los Campesinos!
Una manciata di canzoni, non di più. Eppure dopo neanche trenta secondi ci si ritrova a scuotere la testa e a battere il piede trascinati dal vivacissimo Indie Rock dei Los Campesinos! Sarà il gioioso e calcolato caos degli strumenti, sarà quel violino inaspettato quanto consono, sarà quell'alternarsi di voci dall'accento inconfondibilmente britannico, fatto sta che i sette di Cardiff hanno un sound irresistibile.
Se l'album manterrà le promesse di questo EP, avremo di che deliziarci in questo 2008.

Top album 2007 (10 --> 6)

10. I Can't Go On, I'll Go On - The Broken West
Giovini giovini, freschi freschi dalla California, i Broken West confezionano un gioiellino di disco (Power) Pop semplice semplice, con i coretti e gli "u-uh" del Surf e il giusto pizzico di Folk e Country ad insaporire. Ottimo album per ascolti automobilistici extra-urbani.


9. † - Justice
Sarà portare le baguette sotto il braccio senza carta? Sarà il patè? Di certo non è lo sciovinismo, poichè le canzoni sono quasi sempre in lingua inglese. Ma allora perchè i francesi sono così dannatamente bravi con la musica Dance? Oltretutto qui si parla addirittura della nuova generazione, quella che già comincia ad essere indicata come "New French Touch". Insomma il duo parigino centra appieno l'album di debutto e s'impone come un nuovo concorrente in pista.
PS: Il simbolo si legge "Cross"

8. Friend Opportunity - Deerhoof
Ho letto in giro che il genere di questo disco dovrebbe essere Art Rock. Altrove, addirittura, Indie Prog. Mah! Di mio non saprei che dire, a parte che tutte le definizioni sono corrette senza essere complete, per usare gergo scientifico. Il Rock c'è, l'Art trasuda dalle mille soluzioni sonore, Prog per la complessità delle strutture e Indie per come tutto ciò viene allegramente condensato e sparatoci in faccia accompagnato dalla sognante voce della Matsuzaki. Avete chiaro il quadro? No? Vabbè, ecco, è un gran bel disco.

7. Spoon - Ga Ga Ga Ga Ga
Acchiappati per i capelli ai tempi supplementari dell'anno solare appena passato, gli Spoon, formazione di lungo corso a me fino ad ora, purtroppo, ignota, si conquistano una meritatissima posizione nella top ten (e pure dubbi su un eventuale posizione più alta). Canzoni Rock orecchiabilissime ma piene di sostanza, con continui rimandi a sonorità passate che donano un sapore famigliare a tutto il disco, pur senza intaccarne la innegabile freschezza.

6. Scribble Mural Comic Journal - A Sunny Day In Glasgow
Si, vabbè, ormai tutti sappiano del prossimo tour dei My Bloody Valentine e delle voci di corridoio riguardanti addirttura un nuovo disco. Ma quando usci 'sto disco mica si sapeva ancora nulla, e la carne è debole, e il buon shoegazing raro, cosa che In Una Giornata Di Sole A Glasgow (che in realtà è a Philadelphia) sembra invece del tutto normale.

Top album 2007 (20 --> 11)

Ovviamente by me. ;)
Si si, lo so che ormai siamo quasi a febbraio e queste cose si fanno i primi dell'anno se non addirittura prima. Il punto è che commentare album è una cosa che trovo difficilissima. Invidio tantissimo i critici musicali che sono in grado di scrivere pagine su pagine, sezionando ogni canzone, usando aggettivi impensabili e incrociando metafore e similitudini.
Per me in genere funziona così: Lo ascolto, mi piace e poi... com'è? Beh, bello!
Perciò, apprezzate lo sforzo.

In un impeto di megalomania e indecisione ho stilato una classifica di 20 posizioni, ma visto che non mi (vi) voglio così male ho, diciamo recensito, solo i primi 10.
Si parte dall'ultima verso la prima, in puro stile Sanremese.

20. We were Dead Before the Ship Even Sank - Modest Mouse
19. A Place To Bury Strangers - A Place To Bury Strangers
18. La Quinta Stagione - Cristina Donà
17. St.Vincent - Marry Me
16. No Shouts No Calls - Electralane
15. Armchair Apocrypha - Andrew Bird
14. Neon Bible - The Arcade Fire
13. Challengers - The New Pornographers
12. Whincing The Night Away - The Shins
11. The Reminder - Feist

sabato 26 gennaio 2008

Cristina Donà @ Alpheus

Infine, ieri, è arrivata l'occasione reale di aprire la stagione concertistica 2008. Un bel concerto dell'inossidabile Cristina, che torna sul luogo del delitto, l'Alpheus, dove me la fece conoscere anni fa Jillian.
La serata non comincia benissimo. Il concerto è previsto per le 22, e data che non c'è stata prevendita, noi (io, Lavi e altra gente) si è già là davanti alle 21 e 30 per essere sicuri di trovare posto. Neanche 10 minuti e comincia la solita pippa del servizio d'ordine, tre più o meno energumeni che spingono e maneggiano un paio di transenne di metallo sbuffando: "Rega', indietro!". Ovviamente la massa di gente appollaiatasi intorno ai cancelli è riluttante all'arbitrario atto di discretizzazione e inquadramento, e reagisce ammucchiandosi ulteriormente. Dopo tre quarti di attesa ci viene data l'opportunità di entrare e acquistare l'agognato biglietto. Bello, siamo i primi. Non proprio i primissimi, però. C'è già un unica sottile linea umana stravaccata sulle barriere antistanti il palco.
Ma il peggio comincia ora. La gestione dell'Alpheus, molto probabilmente per permettere al locale di riempirsi, ci lascia in piedi più di un ora e mezza. Un ora e mezza, verso la fine della quale cominciano a svilupparsi dei casi d'idrofobia d'attesa, intervallati da improvvise illuminazioni ad ogni minimo cenno di spostamento della tenda del palco. I tecnici addetti agli strumenti, che ogni tanto passano, vengono detestati a più riprese dal pubblico. All'apparizione di un tizio con la torcetta che controllava gli effetti qualcuno sbotta: "Volemo Cristina, no 'sto speleologo der cazzo!". Si sta per sfiorare la rivolta.
Poi, finalmente, arriva lei, la Donà.
Se conoscete la Donà solamente attraverso i suoi dischi (e se neanche con quelli, rimediate al più presto) dovete sapere che un suo spettacolo non è solo una gioia per le orecchie perchè non perde un grammo della sua bravura dal vivo, ma anche per il particolare modo che ha di rapportarsi col pubblico. La Donà, cantautrice di altissimo livello alla quale l'unica critica che gli si può muovere è quella di essere troppo simile a sè stessa, gioca col suo pubblico. Ma non è un gioco unilaterale, come per tanti, in cui si comanda il coro o la mossa della folla, bensì un gioco paritario, sul filo del suo umorismo leggero e auto-ironico, volto a dissacrare amabilmente la figura del rocker (a tale proposito, irresistibile il racconto sul buffo scambio telefonico mattutino tra due componenti del gruppo dopo l'infortunio del bassista e ancora di più la digressione sui doppisensi de Nel Mio Giardino).
Comunque, il concerto inizia benissimo e migliora di brano in brano. La scaletta è un'ottima selezione di pezzi nuovi e vecchi e la Donà, alla chitarra acustica amplificata, è coadiuvata da 3 membri dei Peng, una formazione romana, che credo la seguano per tutto il tour. Dopo la prima ora e un quarto, pausa per poi ricominciare, prima lentamente, in versione acustica e solitaria, e poi sempre più ruvida e veloce, tanto da concludere con uno tiratissimo medley nel quale trova spazio pure una insapettata You Really Got Me. C'è spazio anche per l'immancabile tromba vocale, che è uno dei marchi di fabbrica della Cristina da concerto.
Per concludere, uno delle migliori prestazioni live della Donà che io abbia mia visto (e con questa siamo a tre e mezzo).

PS: Rivisto la ragazza col tatuaggio. Troppo caruccia.

giovedì 24 gennaio 2008

Dalla padella nella brace

L: Uh, è caduto il governo, e mò?
D: E mò so' cazzi.

sabato 19 gennaio 2008

giovedì 17 gennaio 2008

Neuro 4

[al telefono]
Vigile: Pronto.
Io: Salve, volevo qualche informazione sul blocco della circolazione di oggi.
Vigile: Si, è dalle 15 alle 21.
Io: Si, ok. Volevo sapere un altra cosa... io posseggo una vettura diesel certificata Euro 4, ma ho letto che sono autorizzate a circolare solo quelle che hanno anche il filtro anti-particolato di serie...
Vigile: Si...
Io: Eh, ma come posso sapere se la mia auto ha questo filtro o no?
Vigile: Eh, non lo so.
Io: E quindi, come funziona?
Vigile: Beh, si vede sul libretto di circolazione...
Io: Cioè, faccio un esempio: mettiamo che io prenda la macchina oggi, lei mi ferma e cosa controlla?
Vigile: Guardo sul libretto e se c'è segnato che Euro 4, per me può andare. Non so se m'ha capito...
Io: Neanche voi sapete come si vede?
Vigile: Non so neanche com'è fatto. Che s'attacca alla marmitta? [allontana la cornetta e chiede in giro] Che il filtro anti-particolato è una cosa attaccata alla marmitta? [qualcuno risponde "boh!" dal fondo] No, non lo sappiamo.
Io: Capisco. E che non trovando informazioni sul sito del comune, mi sono detto: "chiediamolo alla municipale. Se non lo sanno loro che ti fermano".
Vigile: Il ministero dei trasporti non è che è stato molto chiaro a riguardo. E quindi che dovemo fa? A me basta che è Euro 4, non so se m'ha capito. Forse qualche collega può fare qualche storia, ma 'sta cosa del filtro non è che segnata da qualche parte.
Io: Vabbè, quindi io prendo la macchina... e poi spero di incontrare lei e non qualche collega con la luna storta.
Vigile: Ma è difficile. Gliel'ho detto. Guardiamo se è Euro 4...
Io: Si si, ho capito. Grazie, eh?
Vigile: Buona giornata.


Adoro questa città. ;)

sabato 12 gennaio 2008

Città Aperta

Si sa che l'informazione è potere.
La possibilità di scegliere invece è indice di libertà.

Questo progetto, a mio parere interessantissimo, sfrutta le peculiarità del web e dei sistemi informatici per darci, in modo rapido e schematico, quelle informazioni che avremmo potuto avere solo dopo lunghe e tortuose consultazioni della Gazzetta Ufficiale.
E non solo!
Per molti personaggi sono anche archiviate le dichiarazioni su svariati argomenti.

Se solo ora ci ridassero il voto con la preferenza unica... :P

giovedì 10 gennaio 2008

Aldo Bianzino

Probabilmente se non fosse stato per un post sul Forum, che riporta la lucida e struggente lettera del fratello al presidente Napolitano, non avrei mai saputo chi fosse Aldo Bianzino, e tantomeno ciò che gli accadde.
Aldo Bianzino è morto misteriosamente in carcere mesi fa a Capanne, vicino Perugia, dopo essere stato tratto in arresto con l'accusa di possedere e coltivare piante di marijuana.
E ancora una volta risalta il contrasto ufficiale tra l'informazione ufficiale e quella ufficiosa reperibile tra le pieghe della rete. Google a riguardo restituisce pagine e pagine: reportage di giornalisti indipendenti, il blog che segue lo svilupparsi della vicenda, articoli sul sito di Grillo, un post sul blog Jacopo Fo e tanti altri su reti di informazioni alternative o siti personali. E i giornali nazionali? A giudicare dalle loro pagine web, tutti si sono disinteressati della vicenda, a parte il solito Manifesto.
Un morto in carcere - uno dei tanti, a giudicare dalle statistiche - non fa rumore, non interessa. Soprattutto quando c'è la possibilità che a causarne la morte possa essere stato qualcuno in divisa.

Capodanno tutto l'anno

D: Che avete fatto a capodanno con Gianluca?
M: Ci siamo alcolizzati.
D: Non vedo la differenza con gli altri giorni.
M: Beh, ci siamo fatti gli auguri a mezzanotte.

martedì 8 gennaio 2008

MySpace Invaders

Perchè MySpace ha così tanto successo? Perchè oramai hanno tutti un utenza MySpace, e chi non ce l'ha non ci pensa due volte a farsela?
Non so con che finalità sia stato realmente creato. Permette di avere una pagina in cui presentarsi, mettere dei brani musicali da ascoltare, delle foto, un rudimentale diario e una sorta di guestbook in cui possono scrivere altri utenti MySpace.
Una sorta di blog multimediale precotto pronto all'uso.
Ci trovi di tutto: attori, musicisti, sportivi, famosi e non, reali e non (c'è la pagina di Commander!), e ovviamente un sacco di gente comune (i quali invariabilmente hanno tra gli amici una selezione tipo: Radiohead, U2, Nicole Kidman, Sarkozy, Galeazzo Ciano e Sauron, e la bacheca piena di "thanks for the add").
Insomma, niente di più o di meno di un Social Network come tanti ne stanno nascendo di questi tempi. Non so se è stato il primo. Ecco, forse questo servirebbe da parziale giustificazione ma... il punto è che...
...è brutto.
Veramente brutto.
L'aspetto medio della pagina di MySpace è paragonabile alle pagine dei primi siti personali che apparirono sulla Rete nella seconda metà degli anni '90. Se solo si sostituissero gli audio mp3 con dei file midi l'equivalenza sarebbe perfetta!
Ed ho anche sentito dire che è poco usabile (cosa che mi riservo di sperimentare personalmente).
Perchè, mi chiedo quindi, tutto questo successo? Perchè ci sono personaggi che hanno l'utenza MySpace piuttosto del sito che è più versatile?

Certo, non sarebbe il primo prodotto mediocre ad aggiudicarsi un mercato. Di esempi ce ne sono molti. Vediamo un po'...
  • Windows
  • il VHS (ma almeno lì era per la pornografia)
  • Dungeons & Dragons
  • McDonald
  • Ramazzotti
  • Forza Italia
hmmm... altri?

lunedì 7 gennaio 2008

Che è meglio!

E: Come sarebbe a dire che la serie TV non era stata pensata per i Puffi.
M: Eh, no. I personaggi principali sarebbero dovuti essere John e Solfamì.
E: John e Solfamì!? E che cazzo fanno quei due in una serie?
M: Perchè i Puffi che fanno?
E: Puffano!

domenica 6 gennaio 2008

Glenn Klose is back!!

Da qualche anno a questa parte, in questo periodo, è sempre la stessa storia. Esce una nuova versione di Pro Evolution Soccer, e io e gli altri miei amici malati, ci troviamo a dover fare i conti con i cambiamenti che una masnada di sviluppatori giappi della Konami ha deciso di imporci per darci un esperienza di gioco sempre più soddisfacente. Così, nel giro di una notte, tattiche collaudate un anno intero, formazioni calibrate al millesimo ed equilibri radicati possono trovarsi completamente stravolti.
Una volta i titoli calcistici non plus ultra del momento - li ricordo tutti: International Soccer, Kick Off, Kick Off 2, Sensible Soccer, Goal! e poi i primi FIFA dal '94 fino all'avvento di PES - erano anche del tutto diversi da giocare. Perciò di che lamentarsi? Eppure...
Vabbè, comunque ieri sera serata propizia per un bel paio di campionati coi soliti noti, eccetto quel vecchio tastierista di FdP. Reed e Namor, i più scafati al momento con questa nuova versione, scelgono rispettivamente Atletico Madrid, modificato con la tattica personale di Mr.Richards, e Chelsea, "tanto la squadra conta poco" dice lui. The Thing, alle prime armi come il sottoscritto, sceglie il Barcellona e io mi butto sul Milan, squadra con cui avevo chiuso al 6 perchè ben si adatta al mio stile di gioco assai barocco.
Si comincia, e benchè la grafica sia notevolmente migliorata e anche la fisica di giocatori e palloni sembra molto più realistica, l'impatto è disastroso. I giocatori sembrano vagare casualmente per il campo, i lanci in profondità sono tutti comodi appoggi per i difensori avversari, arrivo davanti alla porta solo casualmente e sbaglio anche i tiri più fessi.
Arriva Orah, si re-imposta il campionato, mentre io macino frustrazione rosicando con l'aplombe di chi si vergogna a rosicare.
Nun se' po'!
Perdere va anche bene, ma almeno riuscire a giocare.
E mi riviene in mente una situazione simile un tre anni fa, quando disilluso mi venne consigliato di giocare col Werder Brema e in compagnia di Klose, Klasnic, Borowski e Umit Davala ritrovai verve e successi, bissati anche sulla versione successiva. Ma questo PES, così come il 6, non ha la Bundesliga per problemi di licenze... a parte il Bayern Monaco.
Il Bayern Monaco di Toni e... Klose!
Orah tentenna tra Roma e Milan. Lo tolgo d'impaccio scegliendo la squadra tedesca (lui opterà per i giallorossi).
Si riparte e la musica cambia. I giocatori sembrano più presenti e ricompare un gioco quasi ragionato. Risultato: 4 partite giocate, 4 vittorie, delle quali metà dominate e l'altra metà vinta con incredibile cinismo (leggi: gran bucio di culo). In ogni partita mattatore Glenn Klose, come ne storpia il nome Reed, che segna, imposta ed è onnipresente sul campo.

Insomma, 'sto PES 2008 è una degna uscita della serie (e grazie, mò che hai vinto, direte.). La prossima volta voglio pure esplorare la funzione Comunità che, permettendo di tenere un registro degli incontri tra utenti personalizzati, dà l'idea di essere un ottimo complemento per chi gioca sempre con gli amici.
E poi ho trovato di nuovo Klose, volete mettere?
Ora, se solo riuscissi a ritrovare pure Chipperfield.

Fiori d'arancio


Ma perchè vi sposate? State tanto bene insieme...

venerdì 4 gennaio 2008

Hanno perso la bussola

Che occasione sprecata questa pellicola. Soprattutto per il genere fantasy che dopo la trilogia jacksoniana vive una seconda giovinezza. Gli ingredienti per il filmone c'erano tutti: storia tratta da una consistente trilogia dal taglio molto originale, quasi steampunk; effetti visivi di impatto; ottimo e vario cast. Ed invece ne è uscito fuori uno dei film più frettolosi e anti-climatici (da "anti-climax", dove per "climax" si intende quel momento in cui l'emotività di un film monta a preludio delle scene più importanti) della storia della cinematografia. Ad un punto tale che verrebbe da pensare che sia stato fatto scientemente, da quanto è sistematico e diffuso per tutto il film. Veramente un peccato. Segue un riassunto del film così come l'ho percepito io. Non vi dico di saltare il pezzo se volete andare al cinema a vederlo perchè tanto più di come han rovinato la storia i produttori non si può fare.

Ci sono tanti universi. Il nostro pare l'inghilterra vittoriana e in più le nostre anime so' animali che ci camminano a fianco e che chiamiamo daemon. Io c'ho il leopardo? E tu? Il Bagherozzo? T'ha detto sfiga. Ciao, io sono Lyra, la protagonista, e vivo in una specie di accademia e gioco co' i regazzini del posto. Daje! Salve, siamo il Magisterium, siamo una cosa a metà tra l'Impero di Guerre Stellari e la Chiesa Cattolica e imponiamo alla gente usi e costumi perchè ci va così. A Lyra, è tornato zio. Oh, zi'! Il Magisterium ti voleva avvelena'! C'ho so'. E' perchè c'ho le prove che esiste la polvere. Mo' scucio du' soldi al rettore e parto per il Nord. Portame co' te, zi'. No! Vabbè, vado a magna' a mensa col rettore. Salve, so' la Kidman, ma qui mi faccio chiamare signora Colter e c'ho come daemon la bertuccia di Un Sacco Bello. A regazzi', voi veni' con me al nord? Fischia! Aspe', prima vie' qui e pijate 'sta bussola d'oro e non falla vede' alla Colter. Ma a che serve? Ci leggi la verità. E come? Se puoi, lo sai fa'. Oh, bello! La grande città. Cene, balli e ricevimenti, ma la Colter è una stronza. Ed è pure 'na bigotta del Magisterium. Fuggo. Aiuto! Mi catturano! Non temere regazzi', ti salviamo noi Giziani. Ma non sarete mica rumeni? Zitta e annamo in barca. Ciao, io sono il re dei Giziani. Spariscono troppi bambini e pensiamo che ci siano dietro i cattivi e perciò andiamo al nord. Ora questo personaggio marginale ti spiega come si usa la bussola. Eccoci al nord. Bella regazzi', sono un plagio di Buffalo Bill, vuoi volare sul dirigibile. Si? Beh, prima te serve un orso polare. A orso, vie', con noi. No, so' 'mbriaco e senza armatura. L'armatura è lì. Viuleeeenza! Mo' potemo parti'. Ghiaccio dovunque. Accampiamoci per la notte. Orso col nome da tennista, senti un po'. Me porti in un posto che m'ha fatto vede la bussola? Monta, regazzi'. La capanna! E dentro c'è il figlio della giziana senza il daemon. Portiamolo all'accampamento. Figghio mio! Magisterium bastardo! Ci attaccano i semeiuti! E anche gli aperitaviti. Aiuto! Vengo rapita. Tiè, ti portiamo dal re degli orsi. Bella, re! Io so' il daemon dell'orso mio. Ah, come rosico! Fallo veni' qui che gli faccio il culo a tarallo. Che m'avete chiamato? Menamose. So' io il re! Annamo, Lyra. Ti porto all'installazione segreta del Magisterium. Grazie. Per entrare suono. Entra bambina entra. Aho! L'amico mio. Daje Lyra! E mo'? Di a tutti de vestisse pesante che mo' faccio un bordello. Ah, ti abbiamo beccato! Adesso ti recidiamo il daemon. Fermi tutti! A lei no! Colter, perchè a me no e agli altri si? Perchè sono tua madre. E mio padre? E' tuo zio. Damme la bussola. Eccola! Ah, m'hai fregato! Metto tutte le macchina al massimo e comincia a salta' tutto. Alla faccia della 626! Via! Scappiamo tutti. Col cazzo! C'è un intero reggimento di tartari coi lupi. Aspetta! Arrivano i giziani! Daje! Arrivano le streghe! Daje! Arriva l'orso! Daje! Botte botte botte botte. Lyra, dovemo anna' a salva' tu zio che il Magisterium gli vuole tirare giù il laboratorio artico. Prendiamo il dirigibile. E dovemo pure scoprì come funge la polvere e viaggia' per le dimensioni. Eh, ma ce tocca. Si, ma nel prossimo episodio.