sabato 27 ottobre 2007

Shot Message Service

Non mi piacciono gli SMS.
Oddio, a dire il vero non ho mai adorato neanche il cellulare in sè. Non fosse stato per una mia ragazza, prima, e la reperibilità lavorativa, poi e oltre, probabilmente ancora mi divertirei a giocare a fare "L'Ultimo Uomo Sulla Terra" stando senza. Devo ammettere che la recente fagocitazione da parte del telefonino di fotocamere, agende, torce elettriche, lettori musicali e altro, fino a tramutarlo nel coltellino svizzero del terzo millennio, mi ha reso sicuramente più simpatico lo strumento, ma non è, e credo sarà mai, amore.
Comunque, ho scoperto che non mi piacciono gli SMS. Certo, come tutti li utilizzo a quintali - contro le tonnellate dell'utente medio - e anch'io li trovo estremamente comodi e versatili in parecchie situazioni. Quindi, ci si chiederà, perchè?
Beh, innanzitutto, tarpa l'espressività. La regola richiede riduzioni e contrazioni di parole per rispamiare spazio, quindi soldi, ed inoltre provare a scrivere al di fuori del vocabolario T9, moderno MinCulPop in miniatura, è di una pena infernale. Ergo, via tutta la caratterizzazione personale del linguaggio, via i neologismi!
Ma questa non è neanche la cosa peggiore, a dirla tutta. In fin dei conti basterebbe essere meno tirchi e meno pigri, ed ecco che il problema è risolto. Ma come la mettiamo con l'uso improprio dell'SMS?
Perchè fintanto che il nostro destinatario è una persona col quale abbiamo un rapporto chiaro e stabile, nessun problema. "Fra poco arrivo", "Ci si vede stasera", "Che state a fa'?", e tutti felici e contenti. Un altro grande passo avanti dell'umanità grazie alla tecnologia.
Ma se il destinatario è una di quelle persone con cui le cose non sono molto chiare? Mandate il vostro bel messaggio, dopo aver passato almeno mezz'ora a scriverlo e correggerlo perchè volete essere sicuri che dall'altra parte capiscano. E la risposta non arriva. Ne subito, ne poco dopo, ne dopo un'ora, ne dopo un giorno. E' un no? O non è arrivato il messaggio? Sembra una stupidaggine, ma non lo è, badate bene. Quanti sarebbero sereni a cercare di sbrogliare la situazione scrivendo: "Ma ti è arrivato il mio msg? In caso contrario, era per dirti che ti ho sempre amata segretamente.". Beh, a quel punto si telefona, direte. E bravi furboni! Perchè non farlo direttamente, allora? E' qui la risposta è semplice: perchè avevamo troppa paura per farlo e per questo abbiamo usato l'SMS.
Abbiamo paura ad esporci e per questo preferiamo sparare pallottole alla cieca.
E a me non piace, nè quando sparo, nè quando mi sparano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

però devi anche considerare che ormai la telefonata è considerata una cosa impegnativa, si parla, ci si deve prendere il tempo per discutere, non si possono fare le 12 attività contemporaneamente che mettiamo in condivisione quando scriviamo un sms, quindi la tua fantomatica fanciulla messaggiata potrebbe da un lato sentirsi lusingata dalla tua chiamata ma anche pensare " oddio, sto qua mi conosce da una settimana e già mi telefona? via, via che lepego!" quindi vedi che non esiste strumento buono o cattivo, siamo vittime e fautori allo stesso tempo delle regole sociali in cui viviamo, rifiutarle a prioprio significa essere escluso a priori dalla creazione di legami sociali. In Italia sms e cellulare non sono una scelta se si vuole avere relazioni sociali, ma praticamente un obbligo


e cmq la grvtà nn esist! = )

lifo ha detto...

Oh, grazie per la lezione su: "La neutralità dei mezzi" ;)
Il punto del post è esattamente che dell'SMS se ne fa un uso improprio.
Non lo si può utilizzare per certe comunicazioni. Però ci fa comodo, e in quei casi non perchè è versatile, ma perchè è un ulteriore filtro dietro cui nascondersi.

PS: Che accidenti è un "lepego"? Sembra il nome di un roditore della Val Brembana.