domenica 27 marzo 2005

Splendore Eterno di una Mente Senza Macchia

In questi ultimi tempi non mi riesce di andare al cinema spesso quanto vorrei. Vuoi per il poco tempo, vuoi perchè le mie compagnie cinematografiche finiscono per organizzarsi sempre quando lavoro, vuoi per mille altri motivi, negli ultimi mesi mi son perso un bel po' di film che avrei visto volentieri. Fortunatamente esistono i cinema d'essai e di seconda visione, e qualche volta mi riesce di recuperare qualche titolo che altrimenti dovrebbe aspettare il passaggio su SKY o, peggio ancora, in TV.
L'altra sera, dopo aver appreso l'annullamento non solo della sessione settimanale ma anche del corso sostitutivo di Linux, che speravo di scroccare come sempre al caro St0rM, ho preso la pagina dei cinema con l'idea di riconvertire la serata, già doppiamente compromessa, in qualcosa di meno gratuito della navigata in internet alla quale avrei sicuramente ricorso se fossi rimasto a casa. Qualcosa che valesse la pena di vedere tra le nuove uscite c'era, ma in realtà speravo che da qualche parte fosse rispuntato "Una Lunga Domenica di Passioni", il film di Jeunet volatilizzatosi rapidamente dalle sale e che mio fratello ha visto e giudicato molto bello. Purtroppo niente da fare. Tuttavia, tra le trame dei film nelle sale, mi casca l'occhio su "Se Mi Lasci, Ti Cancello", orrendo titolo italiano della pellicola che volevo fortemente andare a vedere ma che per i discorsi di cui sopra non ero ancora riuscito. Un paio di telefonate e riesco a tentare Jillian ad accompagnarmi al cinema d'essai dove lo davano.
Ora, premetto che di mio adorò la folle creatività di Michel Gondry e che già prima di questo film credevo che Charlie Kaufman fosse uno degli sceneggiatori più bravi e originali del cinema americano, e quindi il mio giudizio potrebbe essere lievemente parziale, ma questo film è veramente eccezionale! Bellissimo!
Di fatto, e da ora, il mio film preferito del 2004.
La storia in sé è abbastanza semplice, Joel Barish (Jim Carrey) si rivolge ad una società che cancella i ricordi a pagamento per dimenticare la sua ex Clementine Kruczynski (Kate Winslet) che ha fatto lo stesso qualche giorno dopo averlo lasciato. Nel sogno indotto dalla macchina cancellatrice, Joel prova prima confusione nel vedere appannarsi e sfumare i ricordi più recenti di litigi e contrasti per poi trovarsi a lottare per mantenere quelli più belli, quelle perle di felicità che lui è Clementine si erano donati a vicenda. Ma la macchina è inesorabile e nel susseguirsi di ricordi, ai quali viene casualmente tolto un pezzo dopo l'altro fino ad annullarli, Joel può solo affidarsi alla Clementine della sua memoria e fuggire con lei per preservarla. Le proverà tutte, andare nei suoi ricordi d'infanzia, nascondersi sotto le umiliazioni più cocenti, ma non ce la farà e si ritroverà ad inventarsi un addio lì, nella casa sul mare, dove la storia di entrambi era cominciata. Non rivelo il resto del film, così come altre situazioni e personaggi di contorno, per non rovinarlo a chi dovesse ancora vederlo.
Lo spettacolo, comunque, è tutto nello svolgimento della storia, negli effetti, nelle trovate di regia e nelle implicazioni, splendide e mai stucchevoli, sulle persone e le relazioni tra persone.
Parafrasando un mio amico, che ha centrato molto bene il messaggio del film: i ricordi fanno di noi ciò che siamo, che siano dolorosi o di gioia. Provare a scoprire gli altri potrà deluderci e ferirci. Ma è l'unica strada percorribile per vivere. E per ogni cosa che finisce ne può cominciare un'altra per la quale niente è scritto.

Ho già voglia di rivederlo.

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