E così uno dei miei coinquilini se ne va.
E nel farlo corona due suoi sogni, quello relativamente recente della convivenza con la sua ragazza, e quello agognato da tempo di vivere fuori Roma
Erano anni che ne parlava, più o meno come fanno tutti. Si, perchè questo mito moderno, che sembra seguire l'antico cutugnesco grido "Voglio andare a vivere in campagna!", è cosa abbastanza diffusa. Capita sempre, in mezzo ad una serata a parlare di progetti, sogni o desideri che qualcuno parta con la solita solfa. Tipicamente cominciano così:
No, adesso perchè il lavoro/la casa/i genitori/il mio amico immaginario/la CIA mi blocca/bloccano, perchè quello che veramente vorrei...
e qui lo sguardo si alza quel tanto che basta verso l'alto e si illumina sognante
...è andare a vivere lontano dalla città. Via dallo stress e dal casino. Godersi il silenzio assoluto della notte. Che è proprio silenzio. Non si sente niente. Proprio nulla. E la mattina svegliarsi sentendo il gallo in lontananza, aprire la finestra, respirare aria pulita ascoltando gli uccellini...
E via via via, in un crescendo di luoghi comuni rurali che culminano sempre, e dico sempre, col sogno definitivo del Casale In Toscana (al massimo permutabile con La Villa Al Lago).
Io, lo ammetto, sono un cittadino inveterato. Non che non ami l'occasionale incontro/scontro con la natura o con luoghi dalla vaga urbanizzazione, ma principalmente adoro vivere a contatto con il caos e gli stimoli di una grande città (e poi Roma non è una città come tutte). Tutto questo entusiasmo per la campagna mi appare, quindi, assurdo, in un modo che si evince facilmente da uno scambio avuto l'altro giorno col partente.
Lui: Ti rendi conto? Ci hanno detto che ci volevano 5 minuti per andare a Casperia. Ed erano veramente 5 minuti! Abbiamo preso la macchina, 5 minuti, tac! Arrivati. Niente traffico. Niente stress! E c'era subito posto. Fantastico!
Io: A che serve metterci poco per andare in un posto in cui non c'è niente da fare?
Mah! Comunque sia, son contento per lui. Per quel che lo conosco qualcosina gli mancherà, ma sono sicuro si troverà bene.
Di mio lo ringrazio dell'inestimabile coinquilinaggio di 19 mesi e gli dedico questa perla cantautoriale di Stefano Disegni come augurio per la sua nuova esperienza abitativa.
E nel farlo corona due suoi sogni, quello relativamente recente della convivenza con la sua ragazza, e quello agognato da tempo di vivere fuori Roma
Erano anni che ne parlava, più o meno come fanno tutti. Si, perchè questo mito moderno, che sembra seguire l'antico cutugnesco grido "Voglio andare a vivere in campagna!", è cosa abbastanza diffusa. Capita sempre, in mezzo ad una serata a parlare di progetti, sogni o desideri che qualcuno parta con la solita solfa. Tipicamente cominciano così:
No, adesso perchè il lavoro/la casa/i genitori/il mio amico immaginario/la CIA mi blocca/bloccano, perchè quello che veramente vorrei...
e qui lo sguardo si alza quel tanto che basta verso l'alto e si illumina sognante
...è andare a vivere lontano dalla città. Via dallo stress e dal casino. Godersi il silenzio assoluto della notte. Che è proprio silenzio. Non si sente niente. Proprio nulla. E la mattina svegliarsi sentendo il gallo in lontananza, aprire la finestra, respirare aria pulita ascoltando gli uccellini...
E via via via, in un crescendo di luoghi comuni rurali che culminano sempre, e dico sempre, col sogno definitivo del Casale In Toscana (al massimo permutabile con La Villa Al Lago).
Io, lo ammetto, sono un cittadino inveterato. Non che non ami l'occasionale incontro/scontro con la natura o con luoghi dalla vaga urbanizzazione, ma principalmente adoro vivere a contatto con il caos e gli stimoli di una grande città (e poi Roma non è una città come tutte). Tutto questo entusiasmo per la campagna mi appare, quindi, assurdo, in un modo che si evince facilmente da uno scambio avuto l'altro giorno col partente.
Lui: Ti rendi conto? Ci hanno detto che ci volevano 5 minuti per andare a Casperia. Ed erano veramente 5 minuti! Abbiamo preso la macchina, 5 minuti, tac! Arrivati. Niente traffico. Niente stress! E c'era subito posto. Fantastico!
Io: A che serve metterci poco per andare in un posto in cui non c'è niente da fare?
Mah! Comunque sia, son contento per lui. Per quel che lo conosco qualcosina gli mancherà, ma sono sicuro si troverà bene.
Di mio lo ringrazio dell'inestimabile coinquilinaggio di 19 mesi e gli dedico questa perla cantautoriale di Stefano Disegni come augurio per la sua nuova esperienza abitativa.
Sono scappato qua, in mezzo alla campagna
la salute ci guadagna
Annuso i rosmarini, ascolto gli uccellini
ah... che pace che c'e'
Quanta tranquillita' in mezzo alla campagna
Arrostisco una castagna
giro vestito male, mangio solo naturale
Ah... e alle cinque c'e' il te'.
Oggi osservo l’airone reale,
domani faccio la foto al cinghiale,
dopodomani sento il suono del vento,
sì va bene sono tanto contento, però…
ammazza che lagna la vita qua in campagna,
ammazza che palle la vita in questa valle,
ammazza che lagna tutta 'sta contemplazione,
in mezzo alla campagna si può andare in depressione!
E sto ancora qua in mezzo alla campagna,
riarrostisco una castagna,
riannuso i rosmarini, riascolto gli uccellini,
m’illumino d’immenso e vabbè, sì ma dopo che c’è?!
E ariosservo l’airone reale,
e arifaccio la foto al cinghiale,
e ariascolto il respiro del vento,
ogni giorno un po’ meno contento perché…
ammazza che lagna la vita qua in campagna,
ammazza che palle la vita in questa valle,
ammazza che lagna non posso andare avanti,
in mezzo alla campagna mo’ bestemmio tutti i santi!
Voglio un televisore,
voglio un videoregistratore,
voglio uscire a fare acquisti, chiacchierare coi tassisti,
e la sera il cinemino, coi popcorn e un gelatino!
E basta rosmarini, affanculo gli uccellini,
me ne frego del cinghiale, troppo vento mi fa male,
voglio andare ad ogni festa, far ginnastica in palestra,
rimorchiare le commesse, imbottirmi di compresse!
3 commenti:
Eccomi sono un Campagnista pentito.
Io sò n'anno&mezzo che vivo sul labile confine tra Genzano&Ariccia (la porchetta, la romanella...sì).
Fatteli ogni volta unoremezza/due di viaggio a/r per una serata che magari dura un paio d'ore...
Prima di venire qui non sapevo chi era il dottoràus, non sapevo esistessero tutti quei telefilm di polpette di sangue, non andavo a dormire alle undici e un quarto, andavo al cinema una volta a settimana o quasi...
Prima pensavo che per potersi dire Abitantidiromacity occorresse vivere quantomeno nella cerchia preperiferica di San Paolo, Garbatella o Appiolatino... oggi percepisco Acilia come "due passi dal Centro".
Io già sto sognando 2009 Fuga da Genzano.
Paolo.
Uno Jena Plissken dei castelli con un abbacchio tatuato e una pappardella sull'occhio? ;)
Mah, non escludo che tra un ann'emmezzo anche io sognero' di nuovo er colosseo, lo smog e il traffico e non vedro' l'ora di tornare, pero' adesso come adesso sono CONTENTOOOOOOO!!!
Pero' mi mancheranno i miei due coinquilini. Infatti gli verro' a rompere le palle spesso e volentieri TZK, mica ci si libera di me cosi'...
Toto Cutugno.
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