Non mi piacciono gli SMS.
Oddio, a dire il vero non ho mai adorato neanche il cellulare in sè. Non fosse stato per una mia ragazza, prima, e la reperibilità lavorativa, poi e oltre, probabilmente ancora mi divertirei a giocare a fare "L'Ultimo Uomo Sulla Terra" stando senza. Devo ammettere che la recente fagocitazione da parte del telefonino di fotocamere, agende, torce elettriche, lettori musicali e altro, fino a tramutarlo nel coltellino svizzero del terzo millennio, mi ha reso sicuramente più simpatico lo strumento, ma non è, e credo sarà mai, amore.
Comunque, ho scoperto che non mi piacciono gli SMS. Certo, come tutti li utilizzo a quintali - contro le tonnellate dell'utente medio - e anch'io li trovo estremamente comodi e versatili in parecchie situazioni. Quindi, ci si chiederà, perchè?
Beh, innanzitutto, tarpa l'espressività. La regola richiede riduzioni e contrazioni di parole per rispamiare spazio, quindi soldi, ed inoltre provare a scrivere al di fuori del vocabolario T9, moderno MinCulPop in miniatura, è di una pena infernale. Ergo, via tutta la caratterizzazione personale del linguaggio, via i neologismi!
Ma questa non è neanche la cosa peggiore, a dirla tutta. In fin dei conti basterebbe essere meno tirchi e meno pigri, ed ecco che il problema è risolto. Ma come la mettiamo con l'uso improprio dell'SMS?
Perchè fintanto che il nostro destinatario è una persona col quale abbiamo un rapporto chiaro e stabile, nessun problema. "Fra poco arrivo", "Ci si vede stasera", "Che state a fa'?", e tutti felici e contenti. Un altro grande passo avanti dell'umanità grazie alla tecnologia.
Ma se il destinatario è una di quelle persone con cui le cose non sono molto chiare? Mandate il vostro bel messaggio, dopo aver passato almeno mezz'ora a scriverlo e correggerlo perchè volete essere sicuri che dall'altra parte capiscano. E la risposta non arriva. Ne subito, ne poco dopo, ne dopo un'ora, ne dopo un giorno. E' un no? O non è arrivato il messaggio? Sembra una stupidaggine, ma non lo è, badate bene. Quanti sarebbero sereni a cercare di sbrogliare la situazione scrivendo: "Ma ti è arrivato il mio msg? In caso contrario, era per dirti che ti ho sempre amata segretamente.". Beh, a quel punto si telefona, direte. E bravi furboni! Perchè non farlo direttamente, allora? E' qui la risposta è semplice: perchè avevamo troppa paura per farlo e per questo abbiamo usato l'SMS.
Abbiamo paura ad esporci e per questo preferiamo sparare pallottole alla cieca.
E a me non piace, nè quando sparo, nè quando mi sparano.
Oddio, a dire il vero non ho mai adorato neanche il cellulare in sè. Non fosse stato per una mia ragazza, prima, e la reperibilità lavorativa, poi e oltre, probabilmente ancora mi divertirei a giocare a fare "L'Ultimo Uomo Sulla Terra" stando senza. Devo ammettere che la recente fagocitazione da parte del telefonino di fotocamere, agende, torce elettriche, lettori musicali e altro, fino a tramutarlo nel coltellino svizzero del terzo millennio, mi ha reso sicuramente più simpatico lo strumento, ma non è, e credo sarà mai, amore.
Comunque, ho scoperto che non mi piacciono gli SMS. Certo, come tutti li utilizzo a quintali - contro le tonnellate dell'utente medio - e anch'io li trovo estremamente comodi e versatili in parecchie situazioni. Quindi, ci si chiederà, perchè?
Beh, innanzitutto, tarpa l'espressività. La regola richiede riduzioni e contrazioni di parole per rispamiare spazio, quindi soldi, ed inoltre provare a scrivere al di fuori del vocabolario T9, moderno MinCulPop in miniatura, è di una pena infernale. Ergo, via tutta la caratterizzazione personale del linguaggio, via i neologismi!
Ma questa non è neanche la cosa peggiore, a dirla tutta. In fin dei conti basterebbe essere meno tirchi e meno pigri, ed ecco che il problema è risolto. Ma come la mettiamo con l'uso improprio dell'SMS?
Perchè fintanto che il nostro destinatario è una persona col quale abbiamo un rapporto chiaro e stabile, nessun problema. "Fra poco arrivo", "Ci si vede stasera", "Che state a fa'?", e tutti felici e contenti. Un altro grande passo avanti dell'umanità grazie alla tecnologia.
Ma se il destinatario è una di quelle persone con cui le cose non sono molto chiare? Mandate il vostro bel messaggio, dopo aver passato almeno mezz'ora a scriverlo e correggerlo perchè volete essere sicuri che dall'altra parte capiscano. E la risposta non arriva. Ne subito, ne poco dopo, ne dopo un'ora, ne dopo un giorno. E' un no? O non è arrivato il messaggio? Sembra una stupidaggine, ma non lo è, badate bene. Quanti sarebbero sereni a cercare di sbrogliare la situazione scrivendo: "Ma ti è arrivato il mio msg? In caso contrario, era per dirti che ti ho sempre amata segretamente.". Beh, a quel punto si telefona, direte. E bravi furboni! Perchè non farlo direttamente, allora? E' qui la risposta è semplice: perchè avevamo troppa paura per farlo e per questo abbiamo usato l'SMS.
Abbiamo paura ad esporci e per questo preferiamo sparare pallottole alla cieca.
E a me non piace, nè quando sparo, nè quando mi sparano.